Mi sono trovata, per l‘ennesima volta, a leggere su facebook un post contro la
sperimentazione animale. E’ una cosa ciclica; a volte parte da notizie di
cronaca, a volte spontaneamente, ma il sistema è sempre lo stesso. Si sceglie
la foto di un cucciolotto batuffoloso (di solito di cane), si piazza una
scritta a caratteri cubitali tipo “NO
ALLA VIVISEZIONE”, si aggiunge un commento provocatorio tipo “usiamo i politici/i criminali/i
ricercatori/ecc” e si ottengono molto facilmente valanghe di “mi piace” e liste di commenti che
inneggiano allo scuoiamento dei membri del governo o dei pedofili e apostrofano
con epiteti irripetibili gli scienziati che usano gli animali.
Ok.
Come al solito l’argomento è trattato con italica
approssimazione.
Ora, prima di affrontarlo sul blog, occorre fare alcune
premesse.
Primo: sono un medico, che fossi contraria alla
sperimentazione animale sarei un’idiota o un’ipocrita, o entrambe.
Secondo: adoro gli animali. Ho sempre vissuto in mezzo ad
essi e al momento non ne possiedo perché mi rendo conto che sarebbe solo farli
soffrire piazzarli in una casa deserta praticamente tutto il giorno. Mi farebbe
piacere avere un bel gattone che fa le fusa sulle ginocchia la sera o un
cagnolino che mi accoglie scodinzolando, ma troverei egoista costringerli alla
solitudine solo per garantirmi qualche ora di appagamento. Li rispetto, quindi
evito di usarli potendone fare a meno.
Terzo: rispetto qualunque opinione, anche se molto diversa
dalla mia. A patto che sia accompagnata da coerenza, onestà intellettuale e
soprattutto conoscenza reale dell’argomento.
Quarto: è evidente che se ci fosse un’alternativa saremmo
tutti felici.
La prima faciloneria, quando si parla di questo argomento, è
usare il termine “vivisezione”, che già evoca immagini di atroci torture,
perché associata alle foto agghiaccianti che i giornali ci propinavano negli
anni ottanta. Allora andava di moda pubblicare le foto di cani e gatti sottoposti
a trattamenti allucinanti, che niente avevano a che fare con la sperimentazione
seria. Di pazzi è pieno il mondo, anche fra sedicenti ricercatori. Ricordo
perfettamente di un cane cui era stata amputata una zampa e successivamente
innestata sul dorso. Quale potesse essere lo scopo di un intervento del genere,
proprio non so dirlo, ma nell’immaginario collettivo è quella la
sperimentazione.
Mi piacerebbe sapere quanti di coloro che parlano di
ricerca, siano effettivamente stati in un laboratorio serio. Credo nessuno.
L’altra cosa che mi fa sorridere e mi induce a giudicare
quanto meno superficiali i promotori di tali iniziative, è che non di rado gli
stessi promuovano campagne a favore della lega anti sclerosi multipla, SLA, ecc.
o che si prodighino a ricordare Olocausto ed eccidi similari. Ora, mi vien da
dire, decidetevi.
O siete contrari alla sperimentazione o promuovete la
ricerca scientifica, perché la seconda senza la prima non è possibile.
O siete contro lo sterminio degli esseri umani o siete a
favore del loro utilizzo come cavie da laboratorio. A rigore, dati i commenti
che mi trovo (basita) a leggere spesso, i detrattori della sperimentazione
animale dovrebbero ringraziare Hitler per aver salvato migliaia di cani
utilizzando gli ebrei al loro posto; perché questo era quello che succedeva nei
campi di concentramento. Il principio era semplice: sei ebreo? Bene, per me non
hai dignità di essere umano, quindi dispongo di te come meglio credo, negandoti
il diritto alla vita. Per alcuni (molti), oggi, tale principio è lecitamente
applicabile a pedofili e criminali (lasciamo fuori i parlamentari, quello è uno
sfogo privo di spessore). Pare difficile da comprendere, ma è solo questione di
punti di vista, la sostanza non cambia.
Ma la cosa veramente irritante, dal mio punto di vista, è
che la quasi totalità (uso il quasi perché concedo il beneficio del dubbio per
principio) dei contrari usa correntemente farmaci sperimentati sugli animali. A
voler essere coerenti, bisognerebbe rifiutare l’anestesia dal dentista e
durante gli interventi chirurgici, ciucciare corteccia di salice per febbre e
mal di testa, rischiare di morire per un banale ascesso. Fumenti per la
polmonite, preghiere per le malattie serie.
I duri e puri si rivolgono alle medicine alternative, ma
fino a che punto?
Mi figuro una scena. Uno
degli attivisti di Green Hill torna a casa dopo aver liberato decine di
cuccioli. Entra in casa sporco e sudato, suo figlio gli corre incontro e lo
abbraccia forte. L’eroe si sente bene, ha lottato per una buona causa e ora
stringe il suo pargolo, il suo mondo, la sua gioia. Il giorno successivo il
bambino comincia a sanguinare dal naso. E’ strano, ma a pensarci bene, a chi
non succede, prima o poi? Solo che la cosa si ripete tutti i giorni, per una
settimana. L’eroe comincia a preoccuparsi, porta il figlio dal pediatra. Esami
di routine permettono la diagnosi, per cui l’eroe viene convocato dal medico in
separata sede.
“Suo figlio ha la
leucemia”, gli dice il dottore.
Il mondo meraviglioso
dell’eroe si sgretola in un nanosecondo. Non ha mai provato un dolore tanto
intenso in tutta la sua vita, è perso.
Ma il dottore non ha
finito. “E’ una notizia terribile, lo so”, aggiunge “ma fortunatamente suo
figlio ha il 100% di possibilità di guarire con la giusta terapia”.
La giusta terapia è
fatta di chemioterapici testati sui cuccioli per cui si è battuto dieci giorni
prima.
L’eroe, uomo tutto
d’un pezzo che rischia il carcere per un ideale, che definisce assassini i
ricercatori, che partecipa a qualunque manifestazione “anti-vivisezione” ci sia
in giro, che si cura con erbe e omeopatia (che peraltro prevede sperimentazione
sugli animali, lo sapevate?), può rispondere in un solo modo.
La domanda è: quale
cucciolo decide di salvare?


Condivido in pieno ogni tua parola!!!
RispondiEliminail secondo, ovvio!!!!!!
RispondiEliminaAnche per me scegliere il secondo cucciolo e' l'unica opzione possibile, ma non per tutti l'ovvio e' tale. Ho visto testimoni di Geova mettere a repentaglio la vita dei propri figli per non fare una trasfusione, genitori vegani portare figli malnutriti in ospedale. Fortunatamente i giudici tutelari e i medici riescono a metterci una pezza, ma e' angosciante il grado di idiozia cui la gente puo' arrivare...
RispondiEliminaCome sempre scrivi benissimo ed esponi i tuoi concetti in modo esemplare. Il discorso su antivivisezione e salvaguardia della vita ecc... lo sento da che eravamo piccole noi. Dico solo che l'atto stesso di curarsi determina un genocidio di germi virus o batteri. Animalisti convinti che mi dicono: tu scegli la tua vita al posto della sua! (indicando l'animaletto di turno)alloora non dovrebbero più lavarsi, ucciderebbero quanti batteri? Curarsi, deodorarsi, togliere le pulci al cane, i pidocchi al figlio, e i poveri tenerei vermi intenstinali?
RispondiEliminaPurtroppo questo è il pianeta del mors tua vita mea, crudo ma vero: con tutto l'amore che tu sai io nutro per i miei animali non esiterei un attimo a scegliere mio figlio, ma ho anche avuto il privilegio di una bella carriera scolastica, ambiente non religioso e la possibilità di crescere con una coscienza critica, senza rischiare la morte sociale in famiglia (o quasi).
Ti ricordo che c'è chi crede che il mondo sia governato da extraterrestri che vivono in vulcani o che Darwin sia una bufala e che Dio ci abbia sfornati belli e pronti così, c'è gente che uccide i suoi figli per queste idee e quindi se veramente l'eroe è convinto, troverà una bromeliacea in Amazzonia da far ciucciare a suo figlio, sperimentandola prima sul suo tumore ai testicoli...
Cmq io propongo un po' di sperimentazione su serial killer, stupratori, pedofili ed ergastolani in genere. Cattiva? Sì, ma questo già si sapeva.
Senza bisogno di inventarsi ipotetiche scene, nel 2011, durante uno sciopero della fame contro Green Hill, un attivista è stato colto da malore culminato in un infarto; tutto bene, i medici lo hanno curato dopo mesi e mesi di terapie.
RispondiEliminaOra l'attivista sarà costretto per tutto il resto della sua vita a prendere farmaci salva-vita per il cuore, gli stessi farmaci che sono testati tramite Sperimentazione Animale proprio sui Beagle.
Lo giuro, non sto inventando nulla: http://www.bresciatoday.it/cronaca/montichiari-green-hill-condizioni-alexander-attivista.html